Pane e cereali nei proverbi sardi
Meschina l’aia che ha paura delle formiche
Chie non messat o non ischit messare, ispiga
Chi non miete o non sa miettere, spigola
Iscura sa domo chi ue non bi intrat triballu de boe
Povera la casa dove non c’è lavoro di bue
Su binu a su sapore, su pane a su colore
Il vino (si giudica) dal sapore, il pane dal colore
Menzus chivarzu in domo sua chi non poddine in domo anzena
Meglio pane nero in casa propria che non pane bianco in casa altrui
Abba e sole, trigu a muntone, sutta sa cappa de Nostru Signore
Acqua e sole, grano a mucchi, sotto la protezione di Nostro Signore.
Chie hat chivarzu in domo sua non morit de famine in domo anzena
Chi ha pane nero in casa propria non muore di fame in casa altrui
Quando s’aradu non fundat, su trigu non affundat
Quando l’aratro non affonda nella terra, il grano mette radici
Chie iughet pane in saccu, ne faddidu ne maccu
Chi ha pane nel sacco, né fallito né matto
Chie buffada dae cuba anzena est imbriagu, chie manigada dae horriu anzenu est impasteradu
Chi beve d’altrui botte è ubriaco, chi mangia d’altrui granaio è ghiotto
Innantis de mandigare s’ou friscu, ammentadi de ti affitare su pane
Prima di mangiare l’uovo fresco, ricordati di affettare il pane
Chie mandigat chivarzu, ndeli ruet una dente
Annata di asfodelo, annata di grano
Sa die de santu Callistu /quand’est assutta e hentosa/ annada sicca et belosa/ quand’est infusta et serena/ annada bona et piena.
Quando nel dì di San Callisto fa vento l’annata è parziale.
Se fa pioggia serena, la raccolta sarà buona.
Un annu et unu pane, pagu istant a que passare.
Un anno ed un pane poco stanno a passarci.
Quando si hat su bentu si bentulat
Quando si ha il vento si trebbia.
Chie pagu bettat, pagu isettat
Chi semina poco, aspetti poco.
Boe lanzu, messaiu bonu.
Bue magro buon agricoltore.
Prima de cumassare querrer coghere.
Prima d’impastare la farina voler cuocere.
Chie hat pane non hat dentes et chie hat dentes non hat pane.
Chi ha pane non ha denti e chi ha denti non ha pane.
Dinari in buscia et trigu in luscia.
Denaro in borsa e grano nel granaio.
Chie non maghinat non hat farina.
Chi non macina non ha farina.
Mandigare pane de septe furros.
Mangiare pane di sette forni.
Homine in domo, pane affacca.
Uomo in casa, pane vicino.
Homine in domo, pane factu.
Uomo in casa, pane fatto. L’uomo diligente forma la casa.
Su laore costat suore.
Il lavoro, il grano e tutti i cereali costano sudore.
Chie non arat non messat.
Chi non lavora non miete.
Martu siccu massaju riccu.
Marzo secco massaio ricco.
Paraulas de molinarzu.
Parole di mugnaio. Dicesi quando uno promette ed adempie tardi.
Fagher que su molinarzu, quando hat abba biet binu, et quando non hat abba biet abba.
Fare come il mugnaio che quando ha acqua beve vino, e quando non ha acqua beve acqua. Perché avendo acqua, cammina il molino e guadagna e quindi può comprar vino.
Molinu arressu, malu molinarzu.
Molino fermo, cattivo mugnaio.
Unu pagu de neula guastat su trigu.
Un poco di nebbia rovina il grano.
Su pane pro esser bonu bi queret s’ozu de pala.
Per essere buono il pane vi vuole l’olio delle spalle. Per indicare che la farina deve essere ben impastata e compressa colle mani.
Chie jughet pane in saccu, né faddidu né maccu.
Chi porta pane in sacco, né fallito, né matto.
Pane, suighelu bene, et coghelu male, dalu a su cane: suighelu male et coghelu bene dalu a quie queres.
Il pane se lo impastate bene e lo cuocete male datelo al cane: se lo impastate male e lo cuocete bene datelo a chi volete
(bene).
Pane de cabidanni et Santuaini, abba calda et bene pesadu.
Pane di settembre e di ottobre acqua calda e ben fermentato. Le donne dicono che se in quei mesi non si fa il pane con acqua calda, il pane è un veleno.
Qui hat pane asciuttu non morit de famine.
Chi ha pane asciutto non muore di fame.
Quircare pane mezus de trigu.
Cercar pane meglio di grano. Uno non deve aspettare né scappare una cosa per aver miglior occasione.
Assa su pane et diminuit.
Abbrustolisci il pane e diminuisce. Dicesi a quelli che non vogliono mangiar pane duro e lo mettono al fuoco per farlo morbido.
Giurai po pani e po sali.
Giurare per pane e per sale. Dicesi di uno che giura facilmente per far male e per ogni piccola cosa.
Qui semenat bene mezus boddit.
Chi semina bene meglio raccoglie.
Qui pagu semenat, pagu messat.
Chi poco semina, poco miete.
Qui semenat primadiu , pagu s’ingannat.
Chi semina antecipatamente poco si sbaglia.
Qui trabagliat sa terra tenet pane: qui la laxat reposare morit miseru.
Chi lavora la terra trova pane, chi la lascia riposare muore misero.
Qui trabagliat sa terra, et non timet a Deus, trabagliat invanu.
Colui che coltiva la terra e non teme Dio s’affatica invano.
Trigu tuddidu malu fragu.
Grano fiorito cattivo odore.
Trigu irguzone pane de presone.
Grano con gorgoglione, pane di carcerati.
A s’isperantia de Deus semeno su trigu meu.
Alla speranza di Dio semino il mio grano.
Ind’ogni trigu hat mundaza.
In ogni grano vi è mondiglia.
Trigu bettas in martu, non binde pesas altu.
Grano seminato in marzo, non ne mieterete alto.
Salude et vida, dinari et trigu, ungras et zente a cumandare.
Salute e vita, denaro e grano, unghie fesse(buoi) e gente a comandare. Dicesi delle donne allorchè chiedono qualche grazia o per complimento congratulandosi con qualche sposo/a.
Ad su malu zappadore, sa maniga de su zappu li faghet impizu.
Al cattivo zappatore gli fa impedimento la manica della zappa. Dicesi di uno ad uno che di tutto gli vien noia per non fare la cosa di buon animo.
S’abba falada ue queret su zappu.
L’acqua scende dove vuole la zappa.
Daresi su zappu ad su pè.
Darsi la zappa ai piedi.
Zappare in terra tosta est fagher mala zoronada.
Zappare in terra dura è fare cattiva giornata.
Zappu ruinzadu, mere mandrone.
Zappa arrugginita, padrone pigro.