I TIPI  DI  PANE

1000 TIPI DI PANE DIVERSI.

 

Ogni paese, ogni festa ha  i suoi pani:

 

PANE D 'USO  QUOTIDIANO:

si produceva una volta  alla settimana, per i pani particolarmente durevoli una volta  al mese.

In base alla forma, si distinguono tre tipi fondamentali:

 

PANI PIATTI, CIRCOLARI E  FLESSIBILI:

SPIANATA”. Sono tipici dell'area  settentrionale dell'isola.

PANI  PIATTI E CIRCOLARI, MA CROCCANTI E SOTTILISSIMIPANE CARASAU- PANE ‘E FRESA”. Sono caratteristici del centro- Sardegna.(BARBAGIA e NUORESE).

 

CHIVARZU

Tipo di pane grosso e con mollica. Diffuso in tutta l’isola, prende nomi diversi a seconda delle zone .

 

COCCOI

Tipo di pane di pasta dura.

 

MODDIZZOLU

Pane grande, soffice e con molta mollica.

 

PANE ‘E  FRESA  (KARASAU)

Pane sottilissimo di qualche millimetro di spessore, croccante e senza mollica, di forma ovale o circolare. È a lunga conservazione; può essere di grano o di orzo. Tipico del Nuorese e della Barbagia in particolare.

 

PANE DE KOJUADOS NOOS

Pane tipico delle nozze. Bianco e piccolo, senza spessore; in genere a forma di cuore, stella, a mezza luna, sole, nido. Risultava particolarmente decorato sia ad INTAGLIO che ad IMPRESSIONE; veniva rifinito con la LUCIDATURA.

 

PISTOCCU

Variante del Pane karasau, però più spesso e di forma rettangolare. Tipico dell’Ogliastra.

 

SCETTI:(Campidano) o PODDINE (Logudoro): fior di farina, bianca e finissima. Dava il pane migliore.

 

 

SPIANADA

Pane circolare e piatto di impasto duro, lievitato e salato, ma di consistenza morbida flessiva e senza mollica; è divisibile in due fogli. La sua area di diffusione è il Sassarese.

 

ZIKKI

Tipico pane di Bonorva (SS). Si tratta di una spianata morbida, molto lavorata, così che la pasta rimane liscissima e molto compatta.

 

 

 

PANI GROSSI E CON MOLLICA “CHIVARZU”.

Diffusi in tutto il territorio, sono  tipici però  del meridione  dell'isola.

In  genere i  pani più  sottili e  senza mollica avevano  una maggior durata.

Caratteristiche comuni di tutti i pani erano l'uso della lievitazione e il sapore un po’ salato.

L'ingrediente fondamentale era la farina di grano; esistevano anche pani a base di orzo e di ghiande, prodotti però solo in assenza di farina di grano .

 

 IL PANE DI GHIANDE

Le ghiande sbucciate venivano fatte bollire per tre volte: prima nell'acqua semplice, poi con l'aggiunta di argilla rossa, infine con cenere di leccio. Quando l'impasto diventava di colore rosso scuro, la pasta veniva modellata in panetti e lasciata asciugare al sole.

 

 

CAPODANNO:

pane a forma di piccolo bastone, con la parte superiore a spirale e l'inferiore divisa in due, simile a una V rovesciata.

Voleva rappresentare  il  bastone  vescovile. Donato ai bambini durante i loro giri di questua, era noto anche come “BACCHIDDU  'E DEU”. Tipico del  Logudoro.

 

COMMEMORAZIONE  DEI  DEFUNTI:

pane  KOKKOI  più  grande del formato  normale e lucidato; preparato  per l' occasione, era usato per imbandire, assieme ad altri alimenti e  bevande, il cosiddetto "tavolo dei morti". Ricordiamo  inoltre un tipo  di  pane  dal  nome  chiaramente  evocativo, detto "osso di morto".

 

DOMENICA  DELLE PALME:

pane  modellato a strisce per  ricordare  l'intreccio  delle foglie di  palma. Si donava ai  bambini.

 

FESTA DI SANT'AGATA (5 febbraio):

pane piccolo come un acino d'uva, a  forma  di  mammella per il martirio della  Santa. Veniva  lanciato sui tetti durante i temporali e le  grandinate, per scongiurarne i pericoli.

 

FESTA DI SANT' ANTONIO (17  gennaio):

pane a forma di  ciambella, in genere a base di farina e sapa, ma con  ingredienti  diversi a  seconda delle  zone.

In  Ogliastra  l'impasto era  arricchito con noci, mandorle e spezie, il tutto coperto da cappa d' albume. Veniva portato in  chiesa come voto al  Santo.

 

FESTA DI SAN  MARCO (25 aprile): pane di semola a forma di torta o di grossa corona: era decorato su tutta la superficie con uccelli  e fiori. Si credeva che proteggesse la casa, i campi e il bestiame da influssi negativi.

 

NASCITA: pane kokkoi modellato con punte, usato per trarre auspici sul destino del neonato.

 

QUARESIMA: pane a forma di figura femminile dotata di sette gambe o sette piedi. Veniva usato come calendario in attesa della Pasqua.

 

PQSQUA: pane a forma di corona, colomba, gallinella, pulcino, lavorati ad intaglio e ad incisione: si distingue per la presenza di un uovo col  guscio inserito nella pasta modellata.

 

SETTIMANA SANTA: pani a forma di croce, di corona di spine, di scala: tutti simboli della passione di Cristo.       

 

" IL PROVERBIO"

         

 QERRER TOTU, PANE E BULTEDDU VOLERE TUTTO,

 PANE E COLTELLO SI DICE DI CHI VUOLE IL COMODO SENZA Ľ' INCOMODO

 

SU PROVERBIU

QUI HAT FACULTADE NON CUBIT SU PANE

 A CHI HA MESTIERE NON MANCA PANE

 

 


 

 

 

Pane quotidiano e pani speciali

 

La manifattura domestica del pane di Sardegna, una continuità nel tempo sconosciuta altrove,  eccelle per complessità di forme, occasioni, funzioni, modalità decorative. Così, non soltanto le diverse regioni e località delľisola, ma le singole comunità hanno spesso una propria ricca e articolata tipologia di pane, che nel passato era percepita, come segno della distinzione, della “diversità” anche dal paese confinante. In Sardegna si consumava però pane non solo di grano e non solo di cereali. Si confezionavano, infatti, i pani d’ orzo nelle aree delle montagne centrali, nelle aree collinari e, in maniera più marginale, il pane di ghiande. E’ testimoniato, seppure sporadicamente, ľ uso anche del mais.

Ľ impasto comportava ľ uso del sale, delľ acqua e del lievito, ma alcuni pani, di uso solo rituale e non alimentare, non prevedevano ľ uso del lievito (pani azzimi). Grazie agli studi fatti finora, si possiede ormai un quadro completo delle tipologie tradizionali dei pani di uso giornaliero, cioè preparati per il consumo normale. Le tecniche di lavorazione differenziano ľ impasto morbido da quello duro; quasi ovunque coesistono le due tecniche, ma con incidenza diversa, talvolta stagionale. Si basa sull’uso di ingredienti diversi, socialmente considerati “ricchi ”o “poveri”, la classificazione in “pane bianco” (pani biancu pane limpidu) e “pane nero” (pani nieddu) e la classificazione in pani grossi e pani sottili. Sulla base del tipo fondamentale di pane giornaliero si potrebbero individuale in Sardegna tre aree, caratterizzate una da pani grossi e da

pani piatti:

- un’ampia area meridionale produttrice di pani grossi e con mollica “CIFRAXU, MODDITTSOSU, COCCOI, TUREDDU, LADA, ECC.”;

- una zona centrale produttrice di un pane a sfoglia “PANE CARASAU, PANE’ E FRESA, PIGGIOLU ARRIDU, PISTOCCU”, di forma varia (rettangolare, ovale, circolare), da cui si ottengono due fogli biscottati, sottili e croccanti ;

- una zona settentrionale produttrice di pane a sfoglia morbida, circolare “ISPIANADA”; pane e sfoglia croccante a forma circolare (pane carasau, pane e fresa).

I pani conditi o pani speciali segnano il passaggio del pane che accompagna la pietanza al pane pietanza con ľ aggiunta di strutto, olio, patate, cipolle, ecc. Si realizzavano in tutta ľ isola pani di stagione che nel passato attenuavano un alimentazione austera e monotona. Altri ingredienti : uva passa, sapa ecc. Trattati nelle maniere più vane, sono anche spesso alla base dei pani cerimoniali e definiti “pani dolci.