ILLORAI 2007. Un Sant’Antonio Abate all’insegna del recupero delle più antiche tradizioni, quello svoltosi quest’anno a Illorai. Oltre al rinnovo della promessa della preparazione del torrone da parte dei priori della festa, quest’anno, dopo decenni di abbandono, è stato ripristinato anche l’antico rito dell’Ardia. La sera del vespro del Santo, infatti, lungo le vie del paese, si è snodato un affollato corteo composto prevalentemente da bambini e ragazzi, che ha portato in processione la cosiddetta Ardia, una sorta di piccolo candeliere, formato da un lungo bastone sulla cui sommità sono poste tre focacce a forma d’anello, focacce precedentemente benedette durante la cerimonia religiosa. S’Ardia, rifinita con un antico fazzoletto di seta, arricchito dai tipici nastri colorati, caratteristici del costume femminile del paese, ha così ripercorso, dopo decine d’anni di assenza, le vie del centro storico, seguendo un percorso rigidamente stabilito dalla tradizione. Il corteo ha, infatti, sostato nei rioni in cui in inpassato erano ubicate le antiche chiese del paese: Santa Maria, Sant’Antonio, San Pietro. In ciascuna di tali soste, i partecipanti hanno voluto rendere omaggio a questi antichi luoghi sacri, con il canto dell’Ave Maria in sardo. La manifestazione si è conclusa presso la casa del priore della festa, il signor Antonio Francesco Muredda, il quale ha provveduto, così come vuole la tradizione, a suddividere le focacce e a farne omaggio ai partecipanti alla manifestazione. Si ritiene infatti che tali porzioni di pane, serbate con cura per un intero anno nelle case o negli ovili, preservino dal male e dalle disgrazie. Il successo ottenuto con il ripristino di questa antica tradizione, a cui hanno contribuito sia l’associazione “Sa cumpanzia de sa fotografia” che i priori di Sant’Antonio, appare di buon auspicio per il recupero di tutte le più antiche tradizioni di questo piccolo centro del Goceano.
(Maria Francesca Lai)